Marigold. Nata a Manchester il 19 Febbraio 1920 da genitori anglo-ungaro-tedeschi viaggiò durante i primi cinque anni della sua vita. Frequentò con scarso successo le scuole, sia a Zurigo che in Inghilterra. Desiderava diventare medico, ma, essendo allergica ad ogni forma di istruzione teorica, all'età di 17 anni, spinta da un irresistibile bisogno di soccorrere e consolare, imbrogliando sull'età grazie alla sua alta statura, frequentò un corso di infermiera negli ospedali di Ginevra.

Turbata dall'egoismo e dalla mancanza di riflessione del genere umano, che, anziché vivere, si lascia vivere senza maturare, che professa una religione senza viverla, che ama senza immedesimarsi nell'amato, la vita le sembrò una sofferenza inutile e priva di senso, il suicidio l'unica soluzione possibile.

In questo momento di grande abbattimento spirituale incontrò il pensiero orientale, che la conquistò con la sua logica, la sua disciplina e il suo spirito critico. Decise di rivedere gli avvenimenti della sua vita passata sotto questa nuova luce e partì per l'India, dove comprese che l'Esistenza è un unico Tutto inseparabile. Comprese che le circostanze e gli avvenimenti non sono né bene né male e che siamo noi a dar loro un attributo, limitandoci a guardarne un solo lato: Dio è nella mano che accarezza e in quella che colpisce; la vita è una scuola grazie alla quale l'anima può finalmente intravedere la luce.

Volendo a questo punto superare la vigliaccheria emotiva che le impediva di assistere un animale ferito, chiese di poter frequentare un ambulatorio veterinario: vi rimase oltre vent’anni. In questo periodo scrisse «Il cane questo incompreso» (Ed. Il Castello - Milano) nella speranza che un po' di disciplina potesse proteggere questi amici dell'uomo da tanti divieti.

Grazie al contatto con animali di tutte le specie, non esclusi tigri e leoni, finì per comprendere il profondo tormento dell'essere umano e volle allora dedicarsi ad aiutare gli altri a conquistare quella stessa indistruttibile gioia che era diventata sua.

Marigold non è necessariamente cinofila, né zoofila. Ama, semplicemente: soprattutto chi soffre e chi non può difendersi da solo. Non fa distinzione fra l'uomo e l'animale: la fiducia che ci concedono un uomo o un animale non deve essere tradita; la cattiveria non deve essere fonte di nuova cattiveria, bensì neutralizzata nell'amore.

Questo libro è parzialmente autobiografico. In esso Marigold sostiene sia la relatività e soggettività di tutti i valori, che l'interdipendenza e interrelazionalità di tutti gli eventi. La Creazione non può essere separata dal Creatore. L'amore per il Creatore deve, perciò, penetrare in ogni campo del creato, se non vuole essere settario e, a sua volta, l'amore per l'Esistenza è, in realtà, amore per Dio: l'ateo è un credente, anche se non lo sa.

L'Esistenza è un Tutto inseparabile, nel quale l'uomo si trova in una posizione evolutiva molto scomoda. A cavalcioni sul fiume dell'Esistenza, egli è costretto a vivere in due dimensioni nello stesso tempo, con un piede appoggiato sulla riva della natura (che deve dominare per sopravvivere) e l'altro sulla riva del divino. Nasce così l'ipocrisia e il bisogno di fingere di essere quello che ancora non è. Tutto ciò è inevitabile e giustifica la mancanza di trasparenza nel comportamento umano: c'è chi vuole ricchezza e potere e chi vuole beatitudine, ma lo spirito di base rimane immutato. Solo pochi vogliono l'armonia del mondo affinché la terra e i mari, le piante e gli animali possano ritrovare l'equilibrio perduto e l'uomo possa gioire della bellezza del creato, sentendosi stracolmo di Dio.

Una volta divenuto consapevole di questo squilibrio, l'individuo deve rompere il guscio delle apparenze con Io schiaccianoci della comprensione per scoprire l'uomo nascosto e trasformarlo.

Se l'atteggiamento interiore è quello giusto, ci saranno uguaglianza e giustizia e troveremo la luce in noi stessi senza alcuna fatica. Se, invece, l'atteggiamento è sbagliato, le riforme sociali non serviranno a nulla e la nostra ricerca spirituale sarà infruttuosa.

L'unico scopo di queste pagine è quello di riconoscere i fatti con chiarezza e poi di cercare di mettere le cose nel loro giusto posto.