Daniel Odier diviene discepolo di Kalu Rinpoche nel 1968. Segue i suoi insegnamenti e riceve da lui la trasmissione di “Mahamudra”. Affascinato dal Chan (lo zen cinese delle origini) studia la vicinanza tra il Chan ed il Tantra, ispirato dai lavori dell’eremita cinese Chien Ming Chen, incontrato a Kalimpong nel 1968.Qualche anno più tardi, in un eremitaggio Himalayano, Daniel segue l’insegnamento della sua maestra kashmira, la yogini Lalita Devi, dalla quale riceve nuovamente la trasmissione di “Mahamudra” e degli insegnamenti mistici più profondi delle scuole “Pratyabhijnâ” e “Spanda” della tradizione “Kaula”. Daniel si dedica per alcuni anni all’insegnamento del tantrismo e del buddismo in numerose università americane, ma decide in seguito di abbandonare l’approccio accademico, per incoraggiare la pratica indipendente conducendo seminari in diversi Paesi. Nel 2004, in Cina, riceve la trasmissione del lignaggio di “Zhao Zhou” (778-897) Grande Maestro Chan (Zen) cinese Jing Hui, erede del dharma di Xu Yun (1839-1959) considerato come il più grande maestro cinese del XX secolo e detentore dei cinque lignaggi del Chan. Riconosciuto come Sifu (maestro Chan) Daniel riunisce così nel suo insegnamento le due vie che lo toccano più profondamente. Propone un buddismo laico in diretto contatto con la realtà quotidiana toccando l’essenza del Chan al di fuori delle forme classiche della presa dei rifugi, dei voti e degli altri impegni formali. I suoi libri sul tantrismo, tradotti in otto lingue, trattano gli aspetti più profondi della via tantrica shivaita e del Chan.